Panetti, il legno nell’anima

Un’ azienda che affonda le radici nella storia e nel territorio è di per sé garanzia di qualità. Se poi a storia e territori si aggiunge la passione e il rispetto per la materia prima il risultato è unico

Provate a pensare a una azienda che ritenete per qualche motivo storica e se ne conoscete le vicende, fate il conto di quante generazioni di imprenditori della stessa famiglia se ne siano occupati. Siamo certi che difficilmente arriverete a quota otto. Mentre otto sono le generazioni della famiglia Panetti che si sono occupate dell’azienda che porta il loro cognome. Una realtà che affonda le proprie radici conosciute nel XVIII secolo, tanto che fra gli strumenti di lavoro che si trovano ancora nella falegnameria di Canino ( Viterbo) ci si può imbattere in un piallone in uso dal 1750. Accanto a questo che rappresenta le radici dell’azienda che nel corse dei secoli ha prodotto di tutto, ci sono strumenti di lavoro ancora in uso ma che comunque non sono distanti dal secolo di vita.

Massimo Panetti titolare della azienda che oggi produce occhiali, rigorosamente in legno di ulivo appartiene alla settima generazione di Panetti che ogni giorno mandano avanti questa attività. Con lui in azienda c’è anche il figlio Simone che rappresenta, appunto quella ottava stagione della dinastia.
Gli occhiali per i Panetti però sono attività iniziata nel XX secolo dopo che la falegnameria di famiglia aveva prodotto davvero di tutto per il mercato locale. Detto questo, ci piace molto il fatto che massimo Panetti parli del suo lavoro come del lavoro di un falegname. Non perché noi si nutra particolare amore per i falegnami, ma per il fatto che in questo modo Panetti ci fa capire al meglio che il suo mestiere, oggi è molto ricercato dalle aziende del settore alla ricerca di prodotti di qualità, è e resta per forza ancorato al legno,nel senso più bello ( a nostro parere) del termine.

Sig. Panetti come nasce la storia dei suoi occhiali in legno?
L’azienda di famiglia si occupava della lavorazione dei mobili, così come degli infissi e delle porte. Poi nel tempo abbiamo sviluppato e ideato prodotti nuovi, come gli occhiali, con montature in olivo e altri legni pregiati, come palissandro e ebano. .La nostra città, Canino, ha una storia molto lunga divisa fra personaggi e produzioni importanti. Pensi che proprio da noi è seppellita la famiglia di Napoleone III che aveva scelto queste terre come propria dimora. Qui il territorio è dolce e piacevole e questa è anche una terra famosa nel mondo per gli olivi e l’olio. Da sempre l’attività di coltivazione dell’ulivo e della molitura è parte integrante del nostro modo di essere. Dopo la raccolta del frutto, l’albero di olivo viene sistemato per garantirne la migliore crescita e qualità del raccolto. Questo lavoro di sistemazione produce degli scarti di legno, più o meno grandi. MI sembrava interessante produrre oggetti unici che non si trovano in giro tanto facilmente Quel legno di risulta dalla cura dell’ulivo, è il legno con cui sono partito per la produzione dei miei occhiali. Una cosa importante da dire è che i nostri occhiali sono di legno massiccio e non di compensato.

Che cosa significa in termini pratici?
Oggi quando si parla di occhiali di legno ci si riferisce a un prodotto che molto spesso è ricavato da uno o più strati di compensato, mentre nel nostro caso il punto di partenza è un legno di ulivo pieno che viene lavorato per ottenere il prodotto finito. Capisce che si tratta non solo di percorsi tecnici differenti,ma anche di prodotti del tutto diversi fra loro. Il nostro occhiale sia esso di olivo, ebano o palissandro vive e respira ogni istante e poi è oggetto di una filiera produttiva unica e finalizzata.

Non usate sistemi produttivi tradizionali?
Solo in parte: per garantire un livello qualitativo e formale elevato i nostri occhiali ricavati rigorosamente dal legno pieno e grezzo, sono costruiti facendo ricorso a macchine a controllo numerico. Apparentemente del tutto simili a quelle utilizzate per i prodotti in acetato di cellulosa. In effetti se si guarda bene non solo i taglienti per fresare sono differenti da quelli di una macchina tradizionale per produrre occhiali. Per poter garantire un prodotto di qualità infatti, siamo dovuti intervenire nel cuore della macchina realizzando noi stessi un software adatto a lavorare il legno. Perché se l’acetato si comporta in modo prevedibile e tutto sommato standardizzato, il legno no. Da qui la decisione di dare alla materia prima l’importanza che merita, anche nella fase di definizione dell’occhiale. Produrre un software nostro non è stato facile né indolore. Però alla fine siamo stati capaci di arrivare a un prodotto che ha la qualità della produzione di serie e al tempo stesso l’artigianalità delle finiture manuali e non solo.

A cosa si riferisce?
Parlo di macchine a cinque assi che ci permettono cose che altrimenti non sarebbero possibili. Ad esempio il fatto che i nostri occhiali nascono già in base, cioè non necessitano di dover essere meniscati dopo la realizzazione. Questo lavoro di bombatura che è fondamentale per dare il giusto alloggio alle lenti da noi non avviene su un prodotto finito, ma è il prodotto, grazie al fatto che partiamo da un massello di legno lavorato con il nostro software e le nostre macchine a cinque assi a nascere già pronti per svolgere al meglio la propria funzione. Come se fossero oggetti stampati. Ma in effetti si tratta di articoli che hanno vita propria grazie al legno di cui sono fatti.

Per i vostri prodotti usate solo olivo palissandro e ebano?
Al momento commercializziando solo queste tre essenze, ma stiamo facendo esperimenti anche su materiali e legni differenti. Ad esempio il corno che molto ben si adatta alle nostre tecnologie che non prevedono la meniscatura dell’occhiale ma la nascita dell’occhiale già in base corretta. Questo nel caso del corno riesce a evitare che il materiale si deteriori nella fase di riscaldamento e piegatura. Stiamo anche studiando nuovi legni dalle caratteristiche specifiche per noi interessanti: ad esempio recuperiamo delle botti in quercia o stiamo provando.

Parliamo di processo produttivo
Il processo parte da molto lontano, dal taglio dell’ulivo o dell’altre essenze. Il legno prima di entrare in produzione deve invecchiare e stabilizzarsi per diversi anni. L’ideale è una decina. In qualche caso si può cercare di accelerare questo processo, ma non sempre si ottengono risultati di alto livello. Quindi gli occhiali che escono oggi dalle nostre fresatrici a cinque assi hanno riposato una decina di anni per garantire dia vere raggiunto le qualità che desideriamo. Dopo la lavorazione nella fresatrice CNC si passa alle operazioni decisamente più tradizionali e manuali che conferiscono al prodotto quelle caratteristiche di unicità. Partiamo dalla carteggiatura, per poi passare ai bagni di olii e proseguire lungo questa strada. La cosa importante è che i nostri occhiali sono concepiti in maniera diversa. Questo è un aspetto che viene molto apprezzato dai marchi che vengono a chiederci di produrre per loro e che sempre più sono di alto livello. Per noi il processo produttivo nasce e si sviluppa tutto all’interno delle mura aziendali, nessun processo è delegato a fornitori esterni. D’altra parte il legno non ammette lavorazioni eseguite a mani non esperte.