Unici per molti aspetti. A partire dalla collocazione geografica stupenda (in Piemonte nel Monferrato), Ma anche per storia e scelte produttive fatte in nome della massima qualità e del made in Italy, vero e certificato. Insomma una realtà giovane e con le idee chiare sul proprio futuro.
Al di là degli aspetti inerenti il prodotto, che sono sempre quelli che più stimolano la nostra fantasia e il nostro desiderio di conoscere, c’è un altro aspetto che ci piace coltivare quando incontriamo persone che lavorano nel mondo degli occhiali. La storia personale, quella con cui sono nati e con cui sono cresciuti. Come sono arrivati ad amare l’occhiale al punto tale di mettersi a produrne. Perché se ci pensiamo bene anche dietro a un prodotto quotidiano come l’occhiale c’è sempre una storia personale e una vicenda da raccontare.
Se poi, come nel caso dei titolari di ISD occhiali si ha il grande privilegio di essere in una zona che definire unica al mondo è il minimo, risulta evidente che la scelta di fare occhiali, meriti un approfondimento. ISD infatti se ne sta a pochi chilometri da Asti in località Valassa nel comune di Frinco. Mentre ci avviciniamo all’abitazione con annesso atelier di Gabriele Roggero e della moglie Eleonora Marchese ci imbattiamo anche in un temporale estivo. Di quelli con secchiate d’acqua che arrivano sul parabrezza nascondendo così il panorama fino al successivo passaggio del tergicristallo. Panorama stupendo degno di una canzone di Paolo Conte che, non a caso è proprio astigiano.
Lasciando da parte considerazioni personali che il lettore ci perdonerà, dobbiamo dire che la storia professionale di Gabriele Roggero è davvero unica. Diversa da qualsiasi altra nel senso letterale del termine, ma anche diversa nell’approccio emotivo, mentale e di amore verso il prodotto.
“La mia esperienza professionale nasce nel mondo del legno e dell’arredamento per negozi e non solo – ci racconta Roggero – e quello era il mio lavoro. Avevo un laboratorio, un po’ di macchine per lavorare e le cose procedevano in modo normale e naturale. Un giorno fui contattato dal responsabile di un brand di occhiali che oggi non c’è più, per una consulenza di carattere tecnico. I loro occhiali – ricorda Gabriele Roggero – erano realizzati con il frontale in acetato e le aste in legno. Ma proprio le aste in legno procuravano loro molti problemi. Facevano fatica a tenerle nella forma desiderata, a lavorarle e anche a stringere le viti sulle cerniere. Insomma era un piccolo disastro.”
L’azienda di Alba chiese quindi consulenza a Roggero per risolvere la questione e una soluzione fu trovata. Soluzione a cui si arrivò come spesso accade per gradi e comunque con risultati di qualità. Così accanto al suo lavoro di artigiano del mobile, Roggero iniziò ad affiancare anche la produzione di aste in legno per questo suo cliente.
Come si dice sempre, anche in questo caso da cosa è nata cosa. Nel senso che il cliente che si riforniva di aste da Roggero iniziò a chiedergli di fare anche altre lavorazioni con la scusa dell’ottimo lavoro che già veniva eseguito e con la prospettiva di avere un unico fornitore di qualità per le parti principali dell’occhiale: aste e frontale.
“La richiesta era interessante – ricorda Roggero – ma i frontali in questione erano in acetato mentre io lavoravo il legno e per alcuni componenti un po’ di metallo. Però la cosa mi stimolava e non poco. Così decisi di provare ad adattare dei macchinari che già utilizzavo per particolari metallici delle produzioni di arredamento. La cosa iniziò a funzionare bene e pian piano la nostra produzione iniziò a spostarsi verso il mondo dell’occhiale. Tanto che in una manciata di anni il nostro destino prese una strada differente e l’occhiale diventò la nostra attività. Tutto però avvenne in modo naturale. Qui l’elemento, oltre alla passione acquisita nel tempo per gli occhiali e che oggi è assolutamente centrale rispetto al nostro lavoro è stato l’amore per l’artigianato, l’amore per vedere nascere delle cose belle, nuove e fatte da noi. E tutto questo nasce completamente in Italia e con materiali italiani. Per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione.” ISD oggi è una realtà giovane che ha scelto di produrre occhiali in conto terzi partendo dai concetti della qualità e del servizio, Infatti le capacità di Gabriele Roggero e Eleonora Marchese stanno proprio nell’essere in grado di accompagnare il cliente in ogni fase del proprio progetto. Proponendo soluzioni spesso uniche e innovative che mettono il committente nella felice condizione di poter avere un servizio e una qualità migliori. L’esempio più eclatante viene proprio dall’articolo con cui è iniziata la storia di ISD: l’asta.
In questa particolare operazione produttiva, l’azienda monferrina ha creato e mantiene una propria specificità operativa che senza dubbio rappresenta un interessante vantaggio sia in produzione che per il cliente. Invece di animare l’asta, la scelta è stata animare il listello ancor prima di fresare l’asta. Un modo per darmi migliore flessibilità sulla lunghezza della stessa e sulle forme o le lavorazioni che si possono creare.
“Il nostro lavoro – ci spiegano ancora Gabriele Roggero e Eleonora Marchese – inizia molto prima della produzione vera e propria ma anche molto prima della prototipazione del prodotto che poi andrà in produzione. A volte i nostri clienti arrivano con le idee già ben chiare e ben strutturate, quindi con un progetto. Altre volte invece arriva solo un’idea, una ipotesi tutta da verificare e mettere in tavola per poi passare al prototipo. In ogni caso – sono sempre Eleonora e Gabriele che spiegano – noi li seguiamo operativamente dalla concezione del modello, quindi lo sviluppo delle forme e tutto il resto, fino al prototipo e poi alla produzione. Unica cosa che per noi resta indiscussa e indiscutibile è la qualità del prodotto la sua manifattura in parte manuale e i materiali di provenienza nazionale con la relativa certificazione.” Questo non è un vezzo mostrato per cercare di essere e di sentirsi diversi ad ogni costo dalla moltitudine, è solo un concetto di qualità applicato a tutta la filiera che porta dall’idea all’occhiale. E poi non si deve dimenticare che accanto alla possibilità di produrre un occhiale su specifiche del cliente, ISD offre un campionario prodotti da cui attingere. Il campionario prodotti è ovviamente aggiornato seguendo le tendenze più evidenti del periodo e quindi in grado di mettere una commerciale nelle condizioni di avere il proprio occhiale pronto in tempi più che ragionevoli e soprattutto certi.
Perché fra i fiori all’occhiello che Gabriele e Eleonora si vantano di poter mostrare c’è proprio questo aspetto che a nostro parere è un altro tassello dell’eccellenza. Perché proprio il passare attraverso la gestione in house e il controllo di tutte le fasi di lavorazione mette ISD nelle condizioni di poter gestire al meglio la produzione e i tempi produttivi senza fare promesse al vento. Se volete possiamo chiamare questo concetto con un altro termine: serietà commerciale. Purtroppo è sempre più merce rara nel mondo d’oggi fatto di realtà che hanno come uno scopo la estremizzazione del profitto prima di ogni altro aspetto. C’è però un altro aspetto che crediamo si debba prender in considerazione parlando con Gabriele Roggero e la sua compagna di vita: il futuro. Perché il futuro è l’aspetto forse più importante di una azienda e di una persona. Perché se non c’è una idea del futuro, una capacità di programmarlo e immaginarlo, insomma progettualità, il futuro non può esistere. Invece qui di futuro ne vediamo tanto e soprattutto ne progettano molto anche Eleonora e Gabriele.
“Siamo giovani e determinati – conclude Eleonora – e per noi fare occhiali è una passione davvero grande. Non potremmo mai pensare di giocare a sopravvivere. L’idea è di crescere fare investimenti e ampliare la nostra offerta. Sono convinta che il futuro possa riservaci belle sorprese. Basta avere voglia, determinazione e passione per quello che si fa. Il resto un passo dopo l’altro arriverà.” Parole che condividiamo a pieno perché qui accanto all’artigianalità del prodotto e del produttore c’è la passione e la voglia di emergere, diventare protagonisti. Tutto ciò in nome di una qualità diversa da quella, buona ma fredda dell’industria, contribuendo a tenere vivo un tessuto sociale e di conoscenze che troppo spesso perdiamo in nome del risparmio senza renderci conto che di quel risparmio spesso siamo noi stessi a pagare il prezzo in altro modo: ad esempio con la rarefazione del tessuto imprenditoriale e della relativa conoscenza tecnologica.