Il futuro dell’occhiale fra tradizione e progresso tecnologico

Organizzato da Eidos, L’Ottico e AIO, l’incontro fra produttori e maestri ottici, evidenzia la centralità del ruolo dell’ottico, sopratutto se riesce a interpretare le tecnologie più evolute senza mai dimenticare la centralità dell’uomo.

Come cambia il rapporto fra produzione e mondo dell’ottica? E in particolare come si sviluppa e come si svilupperà questo rapporto nel futuro soprattutto con il mondo dei Maestri Ottici, i professionisti che hanno sulle spalle almeno trent’anni di lavoro al servizio della comunità?
Questo il nodo centrale del convegno organizzato da Eidos e la rivista l’Ottico organo ufficiale dell’ Associazione Italiana Ottici, che si è svolto lunedì 6 febbraio al MIDO.

A dimostrazione che ci si trovi davanti a un settore che nonostante un andamento a volte incerto e altalenante per quanto concerne i dati ufficiali, è fortemente orientato la futuro uno degli argomenti che da subito hanno catalizzato l’attenzione degli intervenuti e del pubblico è l’intelligenza artificiale. Questo non perché ci si trovi davanti a una nuova bandiera da sventolare sognando un futurismo marinettiano ancora tutto da inventare, ma perché l’argomento è davvero presente e caldo, come si dice in questi casi. Perché come hanno spiegato sia il Presidente di AIO, il prof. Mario Casini, sia Roberto Pregliasco, ottico, coach e esperto delle dinamiche di mercato l’arrivo della intelligenza artificiale non solo sta iniziando a modificare molti aspetti della vita sia dei produttori di montature, sia di quelle dei progettisti sia, infine degli ottici e dei clienti che si rivolgono a loro. Perché evidente che l’arrivo della intelligenza artificiale rappresenta a un nuovo spartiacque per il mondo dell’industria e per il nostro settore in misura particolare.

Ci sono professioni che oggi hanno un ruolo ancora centrale rispetto alla filiera produttiva che presto rischiano di non esserci più e di vedere demandato il proprio compito a strumenti differenti. Non si tratta però di una sola questine tecnologica, questo processo è il frutto di una evoluzione molto veloce delle scelte del pubblico che stanno influenzando sempre più gli strumenti di comunicazione fra produttori clienti finali, attraversando il ruolo centrale dell’ottico. Oggi le fonti di informazione sono molto diverse solo da pochi anni fa, ma questo non significa che l’utilizzatore degli occhiali non si informi più. Anzi si informa , se possibile, in misura più attenta e più profonda che in passato, utilizzando degli strumenti nuovi che sono legati allo sviluppo di tecnologie: non ultima l’intelligenza artificiale.

In tutto questo però c’è un aspetto che deve essere centrale per il mondo degli ottici:la capacità di leggere il cambiamento andando a cavalcare quella parte che può aiutare ad evitare la banalizzazione del prodotto e del suo ruolo. In questo frangente emerge in misura molto chiara la necessità di evitare che il prezzo divenga lo strumento discriminante nella fase di scelta. In questo senso il ruolo dell’ottico divine fondamentale nella sua centralità rispetto al produttore da una parte e al cliente finale dall’altra.

L’ottico deve essere in grado di raccontare il prodotto che propone e la sua indubbia complessità. E questo prodotto dovrà essere comunicato nel modo più appropriato e condiviso da tutta la catena del valore, magari facendo entrare gli ottici in azienda proprio per comprendere al meglio la complessità del prodotto per poterla a sua volta illustrare al cliente. Sempre nel cercare di delimitare i nuovi confini che dovranno guidare produttori e ottici nel futuro, c’è anche la necessità di voler implementare la capacità degli investimenti sposando tecnologie produttive più avanzate, ben consci che questo comporti dei rischi nuovi per l’imprenditore.

Medesimo discorso però vale per l’ottico che a sua volta dovrà essere capace di recepire gli input provenienti dalla produzione e tutti i cambiamenti che ne conseguiranno cercando a sua volta di trasmette al proprio cliente un modo nuovo di scegliere l’occhiale andando verso un consumo evoluto e consapevole.

Un consumo di qualità. Il futuro del settore quindi, passa dalla soluzione di questa equazione che vede uniti tutti i gangli della filiera e che ha il compito di indicare giorno dopo giorno soluzioni proattive per ridare forza a un settore che rappresenta da decenni una delle eccellenze dell’industria italiana. Un tracciato che deve essere seguito giorno dopo giorno sposando l’innovazione che si presenta, senza però mai dimenticare il fattore umano che in prodotti particolari come gli occhiali diventa il filo rosso che guida verso l’eccellenza.